di Alessandro Orsini
Il fatto quotidiano 9/8/22
Sintesi a cura di fabbod
Quando scoppia una guerra, i media che sostengono i governi coinvolti nell’impresa bellica ricorrono a due strategie (intrecciate) principali per manipolare l’opinione pubblica:
1. caricare d’importanza una serie di fatti secondari
1.1. (per) Far passare in secondo piano fatti primari (🌩)
2. Neolingua (😝)
(a Roma se dice: occhio ar furmine, occhio ar furmine, arriva la saetta!)
Esempi (1 🌩)
1. La telefonata di Draghi a Putin del 26 maggio. I media filo-governativi hanno fatto apparire quella telefonata come un evento importantissimo, ma non era affatto tale. (serviva a coprire il fatto primario) La la decisione di Biden, annunciata il 10 maggio, di stanziare 40 miliardi di dollari per sostenere la guerra in Ucraina: una cifra spaventosa che, sommata a quella precedente, ha portato il totale degli aiuti americani a 54 miliardi.
Stanziare 54 miliardi di dollari per la guerra in Ucraina significa programmare una guerra perlomeno decennale. I 54 miliardi non vengono donati in un solo giorno; vengono inviati un po’alla volta. Ai ritmi attuali, gli Stati Uniti impiegheranno più di dieci anni prima di esaurire quel fondo colossale.
🥩 Biden vuole la guerra e non la pace. Il suo obiettivo dichiarato è il collasso della Russia attraverso il suo dissanguamento in Ucraina.
🌩 Un altro esempio:
… La storia del finto piano di pace dell ’Italia, annunciato il 19 maggio, cui i media filo-governativi hanno attribuito un’importanza enorme. Che cos’è accaduto?
Draghi aveva il problema di nascondere all’opinione pubblica l’invio di una serie di spaventose macchine di morte, come gli obici FH-70. Con l’aiuto dei media filo-governativi, il governo Draghi ha spostato l’attenzione sul suo finto piano di pace, respinto dagli ucraini e ridicolizzato dai russi. Vedendo il piano di pace, ma non le armi, molti italiani hanno pensato che Draghi fosse un uomo di pace.
(perché lo fanno?)
La risposta è semplice: perché esiste la possibilità che nasca un movimento giovanile contro l’espansione della Nato, un po’ come accadde con la guerra del Vietnam…. (
ciò) conduce alla seconda strategia (😝) per manipolare l’opinione pubblica che consiste nel nascondere le cause reali della guerra sotto un fiume di parole come “libertà” e “democrazia ”.
Molti giovani hanno capito che Biden non combatte in Ucraina per la democrazia, altrimenti lavorerebbe per rovesciare i regnanti dell’Arabia Saudita, a cui ha appena stretto la mano. Nemmeno Draghi lotta in Ucraina per la libertà, altrimenti non stringerebbe accordi con le dittature in Algeria, Angola e Mozambico. La Nato lotta in Ucraina per sé stessa.