📍 Sei mesi di sanzioni a Putin: l’economia russa non crollerà
Francesco Lenzi
Il fatto quotidiano 22/8/22
(rubrica contro l’analfabetismo funzionale, sintesi fabbod)
(La valanga di sanzioni aveva come) OBIETTIVO delle sanzioni, come detto in maniera nemmeno troppo velata da Joe Biden, era provocare una crisi economica di una portata tale da determinare un cambio politico in Russia: colpendo non solo le persone più vicine a Putin, ma anche le disponibilità estere delle principali banche russe e addirittura della banca centrale, si voleva minare la fiducia nel rublo, provocando una fuga di capitali tale che, distruggendo il valore della moneta russa, avrebbe portato l’economia all’iperinflazione.
🙋 Obiettivo centrato?
(manco per ca**o, direbbe Einstein)
Mosca nel primo semestre 2022 ha registrato un surplus di partite correnti di quasi 140 miliardi di dollari, già superiore rispetto a quello del 2021 e 4 volte quello del 2020. Circa la metà dei 300 miliardi di riserve valutarie che si dice siano stati congelati con le sanzioni, sono di fatto tornati nella disponibilità russa col saldo estero di soli sei mesi. Il trend non è cambiato. Un documento del governo russo pubblicato mercoledì da Reuters prevede che, nonostante le sanzioni, l’export energetico totale nel 2022 arrivi a 337,5 miliardi di dollari, il 38% in più rispettoal 2021.
Agenzia internazionale dell’energia ha calcolato in 40 miliardi il solo export petrolifero digiugnoe luglio, su livelli simili a quelli di un anno prima.
Anche il calo del Prodotto interno lordo -inizialmente stimato a due cifre (Jp Morgan lo dava addirittura a-35% nel secondo trimestre del 2022)pare avviato su valori più contenuti. Nel primo trimestre del 2022 ilPil è cresciuto un po’a sorpresa del 3,5%, mentre nel secondo è diminuito del 4%, iniziando una fase di contrazione che durerà almeno un anno.
(Gli unici crolli reali)
La produzione di automobili è scesa dell ’80%, quella di frigoriferi elavatrici del60%, quella di computer e semiconduttori del 40%
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