📍 L’Ucraina per nulla Democratica di Zelensky

Per la rubrica Contro l’Analfabetismo Funzionale oggi vi porto questo pezzo scritto da Fulvio Scaglione sulla rivista Limes* che filorussa non può essere (vedere la nota a margine) per portare “prove” concrete alla mia Tesi.

Mia Tesi 🥩: l’Ucraina è più simile a una dittatura che ad una democrazia. Taluni eventi e, diciamo, modus operandi somigliano pericolosamente ai modi di fare delle nostre moderne “democrazie”.

Dicono che uno dei migliori escamotage per stanare una dittatura è seguire le argomentazioni totalmente prive di coerenza nel tempo ma assolutamente affascinanti sul momento. Così se la Gnente avesse riflettuto sulle arringhe di Hitler, Stalin o Mussolini probabilmente si sarebbero fatte sonore risate. Ma dicevano bene i greci che lo stomaco è il cervello. E dicono bene quelli che sostengono la teoria della scimmia 🙊 fatta: ‘ste meningi, sti lobi frontali, sta mente, sta coscienza…è ‘na passeggera distratta su ‘na macchina a guida autonoma.

Dobbiamo difendere la Democrazia 🇺🇦 dal despotismo Russo 🇷🇺 inviando armi a più non posso. Il giallo e blu sono la nuova tendenza (giuro che ho visto persino occhiali da sole a tema): o con noi o contro di noi!

Senza prendere in considerazione minimamente aspetti razionali quali: cosa gli mandiamo, come, dove prendiamo i soldi, nel caso come ci difendiamo noi, cosa accadrà se si prosegue su questa strada…nisba.

Per me Z. non è assolutamente democratico. Lo è forse nel mondo superficiale e distratto della Gnente. Non lo è anche se ha arringato ogni parlamento europeo con tanto di standing ovation (il parlamento è la concretizzazione della democrazia, l’atto pratico di una meravigliosa idea 💡). Anche se ha posato sulla Fighissima copertina di Vogue con sua moglie (mai apparsa in situazioni diciamo di potere).

Nel mondo reale, quello dove provo a far ragionare la Gnente, a scalfire il loro castello individualista, gamificato e rigorosamente free to play che si son edificati (stamattina me compro Age of Empire 4 e lo pago!) Z. non è democratico! L’Ucraina è una c***o di Dittatura.

Ma niente; la Gnente è impegnatissima nel raggiungere le varie quest quotidiane, nell’ammonticchiare feticci di libertà da scaricare negli scarrellabili nelle domeniche ecologiche e se je dico che Z. non c’entra niente con la Democrazia, per lo meno quella che ci hanno spiegato a scuola, te risponde spallucce o te se magna perchè sei na vittima della propaganda Russa.

Buona Lettura.

Epura et Impera
di Fulvio Scaglione
Limes* 7/22

sintesi e [commenti] fabbod

Pre Scriptum: 1, 2, 3, 4, 5, 6 sono mie osservazioni scaturite dalla lettura del testo si ma prevalentmente dalla mia Ontologia. Ci tengo a precisare che ignoro del tutto il parere dell’autore citato. Non lo conosco, non si chi sia, e tra l’altro è pure il primo pezzo di sua mano che leggo. Per quanto ne so potrebbe avere appesa al muro la maglia Zalensky 10 della nazionale Ucraina. Ogni parola da me citata dal suo pezzo ha come unico fine quello di dar man forte alla MIA teoria.

1. Le purghe senza spiegazioni razionali e buona pace per la presunzione di innocenza non sono proprie di una Democrazia

La grande purga del 17 luglio è cominciata con il siluramento della procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, e del direttore del Servizio di sicurezza (Sbu) Ivan Bakanov. Licenziati per decisione del presidente… [complottavano contro l’ucraina]

La Venediktova, …è la fglia modello di due prestigiosi docenti di Diritto di Kharkiv. Una fine studiosa, strappata a una già avviata carriera universitaria per diventare prima la consulente legale della corsa zelenskiana verso la presidenza e poi addirittura il capo dell’intero sistema investigativo giudiziario nazionale. Qualcuno può davvero credere che due personaggi così, letteralmente inventati da Zelens’kyj e privi di qualunque radice o contatto nelle istituzioni che sono stati chiamati a dirigere, possano aver ordito un complotto contro il presidente? (no)

questo dovrebbe essere un tema molto a cuore per la nostra democrazia visto che recentemente sono state fermate in Italia, dal magistrato Nicola Gratteri, 202 persone per associazione mafiosa ma i procuratori non possono parlarne ai giornalisti per via della presunzione di innocenza grazie alla riforma del governo Draghi che tutela la presunzione di innocenza. Giustamente, prima di essere sputtanato meriti un processo, così si fa in democrazia.

Andiamo avanti ⏭

2. In una democrazia il capo del governo non dovrebbe agire in maniera molto simile ad Adolf Hitler

Zelens’kyj…. il più giovane presidente nella storia dell’Ucraina e anche il primo di origine ebraica… Appena eletto… scioglie il parlamento e convoca elezioni politiche anticipate…Mossa abile, che attraverso la legge elettorale e i suoi meccanismi di premio procura al partito presidenziale Servo del popolo … 254 seggi (sui 450 totali) della Verkhovna Rada, il parlamento monocamerale ucraino. A questi si aggiunge un’altra quarantina di seggi di partiti simpatizzanti con il governo o di parlamentari indipendenti.

Il primo partito «avversario», Piattaforma di opposizione per la vita, ottiene il 13% dei voti e 43 seggi….(ed il suo leader viene arrestato) Viktor Medved0uk, accusato di tradimento, messo agli arresti domiciliari, spogliato dei beni, fuggito e riarrestato dopo una breve latitanza durata più o meno per tutto il primo mese dell’invasione russa… L’accusa di tradimento gli è stata reiterata cinque volte. Ma in che cosa è consistito il tradimento di Medved0uk? Quali reati ha commesso? Di quali sporche azioni da codice penale si è macchiato? … Quello che si può recuperare è una serie di accenni ad «attività sovversive», qualcuno si spinge anche a dire che Medved0uk avrebbe segnalato ai russi la posizione delle unità militari ucraine. Purtroppo non si è mai arrivati alla discussione delle prove in tribunale

3. in una democrazia non si chiudono i partiti di opposizione e i media non allienati

il 20 marzo, sempre in omaggio alla «sicurezza dello Stato», Zelens’kyj aveva fatto chiudere undici partiti politici, compresi gli extraparlamentari Opposizione di sinistra, Unione delle forze di sinistra, Partito socialista progressista ucraino e Partito socialista dell’Ucraina. Questo dopo aver radunato tutte le televisioni del paese in unico mega-canale controllato dallo Stato, cioè da lui.

4. in una democrazia, quando non si ha più l’appoggio del popolo, ci si dovrebbe dimettere…

il 25 ottobre 2020, quando si tengono in 194 Ucraina le elezioni amministrative, L’affuenza è la più bassa nella storia del paese (solo il 36,8% degli aventi diritto, contro il 48,7% che aveva votato nel 2010 e il 46,5% nel 2015). ..a Leopoli, Kharkiv, Kherson, Dnipro, Odessa e in tutte le città grandi e medie dell’Ucraina, i candidati di Servo del popolo sono sconftti senza rimedio. L’umiliazione più feroce arriva nella capitale Kiev, dove il sindaco in carica Vitalij Kly0ko vola al primo turno oltre il 50% dei voti e la candidata del partito presidenziale arriva addirittura terza.

(il consenso) Alla vigilia dell’invasione russa, nel febbraio scorso, navigava intorno al 40%

5. in una democrazia non si piazza e spiazza i propri uomini dal giorno alla notte

…Capo dell’amministrazione presidenziale Andrij Jermak, già avvocato specializzato nel diritto d’autore, un tempo compagno delle produzioni televisive di Zelens’kyj, mentre il ruolo di primo consigliere della presidenza va a Serhij Šefr, che con Zelens’kyj nei primi anni Novanta aveva fondato lo studio di produzione televisiva Kvartal 95…

Nell’ultima tornata Zelens’kyj ha licenziato Bakanov (e con lui, non dimentichiamolo, anche Volodymyr Horbenko, il vicecapo dello Sbu) e la Venediktova, più i responsabili dei servizi di sicurezza di Kharkiv, Dnipro, Sumy, Poltava, Žytomyr e della Transcarpazia e altri ventotto tra funzionari e dirigenti. Il 9 luglio, però, era toccato agli ambasciatori ucraini in Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Norvegia e India e il 25 giugno a quelli in Georgia, Slovacchia, Portogallo, Iran, Libano. È stato epurato anche Ruslan Dem0enko, primo vicesegretario del Consiglio di sicurezza e in passato ambasciatore e viceministro degli Esteri. La più importante vittima tra i militari è stata Hryhoriy Halahan, veterano della guerra nel Donbas, già vicecapo dell’Antiterrorismo e, dal 2020, capo delle Forze speciali. In
disgrazia come lui anche Hennadij Lahuta, capo dell’amministrazione militare della cruciale oblast’ di Kherson, e il suo omologo dell’oblast’ di 9ernivci. Per non parlare di autorità civili come Senyk Dmytro Jurijovy0, viceministro per la Trasformazione digitale, e Olena Kryvoru0ko, direttrice dell’Agenzia dei progetti per le infrastrutture.
Prima ancora il parlamento aveva dismesso Maryna Lazebna, ministra per
la Politiche sociali, che aveva però già presentato una lettera di dimissioni, e
Ljudmyla Denisova, difensore civico del paese, accusata di aver costruito casi falsi sulle presunte violenze dei soldati russi.

6. in una democrazia non si perseguitano le minoranza etniche

tra i licenziati nella grande purga del 17 luglio c’è anche il capo dello Sbu dell’oblast’ di Transcarpazia… Una provincia appartata (appunto al di qua dei Carpazi), dove la guerra
finora si è manifestata con un solitario missile russo caduto in piena campagna. Un milione e mezzo di abitanti dei quali una buona percentuale (il 10% circa) è di etnia ungherese ed è incoraggiata nell’attaccamento alle vecchie radici (queste terre furono Ungheria per circa un millennio) da una serie di associazioni «culturali» che Budapest fnanzia e Kiev reprime (perquisizioni, qualche denuncia, ogni tanto un processo) più o meno blandamente a seconda dei periodi. Guarda caso,
pochi giorni prima che il capo dello Sbu regionale ci rimettesse professionalmente
le penne, Maksym Bužans’kyj, deputato di Servo del popolo, aveva presentato in parlamento un’interpellanza al governo per esprimere la propria preoccupazione rispetto alle affermazioni del ministro degli Esteri ungherese Szijjártó, che aveva dichiarato l’Ungheria pronta «a difendere anche con le armi» i 150 mila ucraini di etnia ungherese della Transcaparzia. Bužans’kyj chiedeva al ministro degli Esteri Kuleba di pretendere esaurienti spiegazioni al collega magiaro.

*Limes:

1. appartiene al gruppo GEDI –> Attraverso la controllata “Gedi News Network” (GNN)[5], pubblica i quotidiani La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e diverse testate locali[5], mentre con “Gedi Periodici e Servizi” (GPS) pubblica periodici….Il gruppo editoriale tramite la società “Elemedia” è proprietaria di tre canali radio nazionali, Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o e dell’emittente televisiva Deejay TV (wikipedia).
2. Il nome probabilmente il Dott. Caracciolo lo ha ripreso dal Limes romano, barriera costruita dall’impero per limitare l’ingresso dei Barbari.
3. Mo veniteme a di che questa è propaganda russa.

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