[📍Fase 2 della culla della civiltà, c’è da avere paura…

AKA* in contropiede ce fanno male]

Premessa:

Il penultimo pezzo che ho scritto, ⚽ 4 fischioni!, probabilmente è stato il più letto della storia di questo blog (Figlio) della Merda.

Parlavo di calcio ⚽ tramite le stesse impalcature neuronali con le quali cerco di scrutare l’orizzonte geopolitico.

Quindi ho deciso di fare un master di psicologia ed etica delle cure palliative, dicono che sia il lavoro del futuro 🔮.

Anche marketing politico non è male.

Andrà tutto bene, andrà tutto bene, andrà tutto all’ENEL

In analisi quest’oggi, sulla mia rubrica Contro l’analfabetismo funzionale:

📍 Fase 2 del conflitto c’è da avere paura

Del Generale Fabio Mini
X il fatto quotidiano di oggi

Tema: la grande vittoria 🥇 Ucraina 🇺🇦.

Ennesima premessa:

Il Generale torna a scrivere 🖋 in maniere sempre egregia. Quella che ci fornisce è la prospettiva di un addetto ai lavori, e non uno che i lavori li esegue minuziosamente senza porsi la minima domanda ma di uno che pianifica ed esegue. Dunque è allenato a chiedersi.

Peccato che ha lavorato in tempo di “pace” altrimenti ne avremmo potuto ammirare il genio all’opera.

(caro Generale, nella remota ipotesi in cui questo pezzo scorra sotto i tuoi occhi, anche semplicemente per una denuncia di violazione del copyright, non ti arrabbiare. Sono un tuo grande fan e sto comprando tutti i tuoi libri)

Ammetto il lieve sarcasmo. Ma non per lui, per la desolazione italiana. Non ricordo chi diceva che quando il sole della conoscenza è al tramonto 🌇 anche le ombre dei nani sembrano giganti.

Giuro che di Fabio Mini io ho solo stima. È che il dover ringraziare il cielo che lui c’è, sul fatto quotidiano. È che, nel 2022 e con quello che mi hanno detto nelle scuole che mi hanno costretto e indottrinato, credevo che, nella culla della civiltà, nella Patria della democrazia, ce ne fossero di più di Fabio Mini. Lucidi e spietati analisti.

Ed invece com’è che li chiama?

… La folta schiera di success makers, i fabbricanti di successi ,che riempiono tutte le caselle delle organizzazioni statali e internazionali con il compito di “inventare ”qualcosa che suoni sempre come un successo e bandisca dal lessico istituzionale il “fallimento”. Un mestiere difficile, ma che rende bene.

Io giuro che ero convinto di vivere nel Paese 🇮🇹 di Dante, Leonardo da Vinci, Macchiavelli, Federico II (Puer Apuliae), Gramsci, Mazzini, Garibaldi, Colao, Draghi, Speranza, Cingolani, Salvini, Meloni e Letta. 

Se uno perde rosica. Non è una conclusione geniale. Sopratutto se sei il capo assoluto di una Federazione di Stati militarmente superiore a gran parte degli altri stati e sotto la minaccia costante dello Stato Primo (Inter Pares 🇺🇸). Non ci arrivi lassù se sei uno che di solito lascia perdere alla prima difficoltà.

Ecco dunque che sollevando 🏋️ la testa dallo smartphone, ricominciando a camminare a testa alta, quei 4 neuroni intrappolati negli algoritmi free to play, a poco a poco potrebbero giungere a domande costruttive e intelligenti come quelle del Generale:

🦴mo che succede? Quale sarà la reazione della Russia di Putin? 


Buona lettura


A leggerli (i giornali), ieri l’altro, si poteva soltanto essere felici: la guerra sta finendo, la vittoria ucraina è vicina e la débâcle russa disastrosa e definitiva.
Tutti però evidenziano che il successo dell’appena iniziata controffensiva Ucraina è dovuto alla“intelligence Usa ”…

Passa dunque in secondo ordine “l’apparente ritorsione” russa che nel frattempo ha colpito le strutture di energia elettrica di larga parte delle regioni a Est e Nord-Est 🇺🇦 comprese le aree di 2500 km2  “riconquistate”dagli ucraini…. È opportuno precisare che la controffensiva è in realtà la rioccupazione di territori già lasciati dai russi e,soprattutto, dai miliziani del Donbass, esattamente come hanno fatto nella zona di Kiev e in quella di Kharkiv. Paradossalmente, questa volta le fonti di intelligence 🇺🇸 🇬🇧 “non sanno dove le truppe e le centinaia di carri armati in ritirata ”stiano andando.

È una manovra vecchia come la guerra quella di superare le fasi di stallo con un movimento di truppe e intensificando il fuoco. Cedere spazio in cambio di tempo è altrettanto un classico. Piuttosto che cantare vittoria in queste fasi bisognerebbe prestare attenzione a cosa possano servire il tempo guadagnato e il vuoto lasciato.

1. In termini militari
1.1. Il tempo serve a ricostituire le forze…
1.2. Il vuoto creato prelude invece all’impiego di armi di un gradino più alto…

2. In termini politico-strategici
2.1 il tempo serve a consolidare e ricalibrare gli obiettivi da raggiungere nonché a riformulare le pianificazioni.
2.2 Il vuoto… serve a indicare le priorità dei guadagni territoriali valutati in base a ciò che si ritiene negoziabile e ciò che non lo è.

[Ursú-la dunque, avvocato nostro, Chiediamocelo noi, cosa ha in mente ora Put-in? Che cosa significa questa manovra?]

1. La manovra poteva essere l’esca per una maggiore esposizione ucraina e “occidentale”ai rischi di escalation della guerra;
2. poteva essere un messaggio di avvertimento agli insofferenti del Donbass e della Duma su ciò che considera vitale e vincolante per la Russia, e il Donbass potrebbe non esserlo più;
3.  oppure poteva essere un messaggio agli Usa di disponibilità a negoziare, con calma, le basi di un eventuale accordo per la fine delle ostilità.

Chissà. Dei tre casi, soltanto l’ultimo potrebbe costituire il vero “successo”per l’Ucraina e noi tutti e non soltanto il prodotto di qualche prezzolato “spin doctor”.

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