⚠ Il pezzo della Spinelli che riporto nella mia rubrica Contro l’analfabetismo funzionale non ha nulla a che vedere con la mia introduzione sul pippone Meloni/fascismo. Sono semplicemente io che vado Fuori tema! ⚠
La mia rubrica Contro l’analfabetismo funzionale ha subito una pesante sconfitta con la vittoria 🥇 della Meloni.
Non che sposti nulla, tanto tolti i bot ho zero lettori, ma semplicemente perché la vittoria della Meloni è la vittoria dell’analfabetismo funzionale.
Come fai a votare la Meloni?
Perché è fascista?
Cosa ha di fascista?
Era all’opposizione vs Draghi è il suo sponsor/garante 🤔.
Per chi sa ancora leggere: andate a rileggere cosa fece il fascismo quando era opposizione.
Il fascismo era il fascio, l’idealismo autarchico, l’alleanza con Hitler… si potrebbe dir meglio l’inseguimento al Führer, da parte del Duce, che in quella figura trovò la sua eclissi.
La Meloni al massimo è fascista ma non può esserlo perché l’italia non è un paese sovrano. Lassù ci arrivi solo se accetti i paletti atlantici. Paletti che ormai son diventati travi inamovibili.
L’ipnopedia fa il resto.
Il senso della storia invocato da Barbara Spinelli nel suo strepitoso pezzo di oggi, in Italia si è andato a far’ fottere. La storia è al servizio del futuro stabilito.
Analfabeti funzionali androidizzati si recano alle urne votando l’eletto mediatico. Ratificando il pagliaccio di turno come se svolgessero la Daily Quest: +50 coins! 💪
Ps: però c’è di peggio eh! C’è chi ancora vota PD, P.D. A riguardo vorrei spendere un pensiero per Letta: non ha fallito, ha egregiamente svolto il suo compito e vedrete che sarà promosso alla guida della NATO)
Buona lettura
📍 MELONI DEVE SCEGLIERE . .O DRAGHI O MERKEL
di Barbara Spinelli
Il fatto quotidiano di oggi
Meloni dovrà fare i conti non solo con la supervisione di Mattarella, ma anche con le linee tracciate da Draghi, dal presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dai vertici della Nato…
… è come se gli italiani dopo il voto avessero un presidente visibile e un invisibile convitato di pietra (Titolo di opere ispirate alla figura di un fantasma nascosto in una statua sepolcrale marmorea. Fonte 🐶 🐶 🐶), campione dell’ortodossia atlantica ed economica e imprescindibile punto di riferimento all’estero.
Draghi… (ha fatto di tutto per intensificare la distanza 🇺🇸 🇷🇺)
… ha sostenuto senza mai batter ciglio le posizioni di Biden e del Segretario generale della Nato Stoltenberg, anche quando questi ultimi hanno bloccato tra marzo e aprile una bozza d’accordo Mosca-Kiev; ha fatto approvare dalla propria maggioranza sanzioni e invii di armi; si è guardato dall’appoggiare Parigi, quando Macron ha messo in guardia contro “l’umiliazione della Russia” e mantenuto un dialogo con Putin. La politica che potrebbe aver consigliato alla Meloni durante la campagna elettorale è un impasto di passività e subordinazione riassumibile nella parola d’ordine:
non lasciarsi coinvolgere in iniziative che Washington disapprova, a cominciare dal gasdotto Nord Stream 2. Limitarsi, giusto per una photo opportunity, al viaggio in treno con Macron e Scholz a Kiev, il 16 giugno.
(ma a forza di far così siamo arrivati alle atomiche)
L’imperturbabile atlantismo di Draghi e Mattarella non sembra tener conto della svolta epocale avvenuta in Ucraina… nel referendum del 27 settembre, quattro regioni del Sud-Est ucraino (equivalenti al 15% del Paese) hanno scelto l’adesione alla Russia, e quale che sia il giudizio degli occidentali (il referendum sarebbe illegale, come quello del 2014 in Crimea) le province potrebbero da questo venerdì collocarsi in Russia. Conseguenza: qualsiasi tentativo di riconquistare Crimea e Sud-Est annesso sarà considerato come aggressione diretta della Nato e di Kiev alla Federazione russa indebolita, al punto da implicare il ricorso all’atomica come ventilato nei giorni scorsi da Putin e dall’ex presidente Medvedev. L’uso delle atomiche tattiche –probabilmente più potenti di quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki –è sempre più banalizzato, dai dirigenti russi e anche statunitensi, dalla stampa Usa e dalla nostra, e la banalizzazione sta addormentando le menti dei leader occidentali, Europa compresa, invece di svegliarle e spingerle a mutare strategie…
(Meloni sii Merkel!)
Angela Merkel (invitò a) prendere le parole di Putin sul serio, non considerarle un bluff ma confrontarsi con esse non è segno di debolezza o pacificazione, ma di intelligenza politica”…
.. ha elencato “tre principi dell’arte politica”appresi dal predecessore:
1. “L’importanza… della personalità,
2. la volontà incondizionata di dar forma alle cose,
3. il pensare dentro contesti storici”.
… ascoltare lo spiraglio aperto da Putin nel discorso minaccioso del 21 settembre: un accordo con Kiev era quasi pronto a marzo, incentrato sulla neutralizzazione ucraina, e Londra e Washington l’affossarono.
L’annessione alla Russia di una parte dell’Ucraina (accresce la) minaccia atomica (da cui) si può uscire solo con un negoziato diretto fra le tre superpotenze: Usa, Russia e Cina. Vista tuttavia la riluttanza di Biden a una trattativa che sancirebbe la fine dell’egemonia unipolare Usa e del tentativo di separare l’Ue dalla Russia, gli europei potrebbero avviare un primo tentativo di “pensare l’inconcepibile” e conquistarsi l’autonomia strategica di cui parlano da anni inutilmente.