
Zdenka si è presa un coltello in petto perché voleva staccarsi dalla possessività del marito sardo. Lorena a Messina con i suoi amici di università era solita lasciare un posto libero in aula per ogni vittima di femminicidio. Nessuno indaga più sulla pallottola nella testa di Gina Lorenza. Nè Nunzia da Cerignola nè Renata a Teramo riceveranno più gli alimenti. A Ravenna le terapie di coppia si concludono con stupri di gruppo. A Bologna la cocaina si scambia con la ”figa”. Sabrina è stata bruciata e il medico legale ha scambiato il suo cadavere carbonizzato con quello di un cane, inconsapevole analogia. Luana era sparita da un mese ma nessuno la cercava. Bruna era stanca, voleva solo coricarsi un po’.
La mano che le ha uccise era la stessa che le accarezzava. Sono morte, inconsapevoli.
In Italia la libertà è donna ma la donna non lo è; in parte o del tutto.
La luna è donna: bella e romantica ma lunatica e satellite. Anche la Terra è donna a patto che tu voglia intendere ciò da cui nasce la vita 🌱- però quelli bravi poi la chiamano humus – oppure evocare un’immagine, donna, fine a sé stessa per esaltare la bellezza, donna, della nostra casa, donna. Se invece dicendo Terra tu voglia sottolineare la palla che ruota attorno al sole sulla quale vive il genere umano allora devi aggiungere: pianeta. Il pianeta Terra.
Analogie grammaticali, usi e costumi, immaginari collettivi; la subordinazione della della Donna nella nostra società è talmente radicata nell’inconscio collettivo da concretizzarsi inconsapevolmente in ogni dove.
Eppure le muse, donne, generavano capolavori come la terra, quella organica. “Canta, o dea, l’ira d’Achille Pelide” o del Pelide Achille però “non urlare perfavore”; Adriana.
No, non prende piede questa emancipazione femminile.
Un retrovirus si è inserito nel nostro codice genetico culturale replicandosi in ogni cellula. La donna è ovunque in catene, Non Una di meno, seppur libera nella nostra costituzione democratica, subordine maggioritario, inscritta nel contesto, non consapevole. Consapevolezza. Sublime parola.
Quanta ce n’è nel “genere umano”?
Quanta nella pensione da casalinga o nel reparto giocattoli per bambine ?
Quanta consapevolezza c’è nelle quote rosa? Quanta nel rosa stesso?
Quanta consapevolezza c’è nel matrimonio o in una suora?
Quanta consapevolezza c’è attorno a un tavolo riservato l’8 marzo?
Te la ricordi Lella? Quella ricca?
L’uomo al centro della scena, quello che non deve chiedere mai respinge le prerogative femminili come la Chiesa fa con gli istinti, come le religioni desertiche fanno con il corpo, femminile sopratutto, al punto che nel tempo le due cose si sono fuse: Antichrist.
Rendere scontata una quotidiana usurpazione è l’arte della propaganda, l’arte di saper nascondere un diritto sotto al naso, sommerso in un mare di banalità nel quale affoga la donna, come il diritto alla vita nel Mediterraneo.
Così papà non ha niente altro da dirvi se non questo: crescerete libere se consapevoli.
Fabbod 13.10.20
È d’uopo raccontare con estrema ratio la possibilità di giungere a più teste pensanti, di erigere un pensiero liberale ma etico, come figura muliebre il pregio delle idee, arrivano come libertà di espressione. Complimenti Fabrizio
"Mi piace"Piace a 1 persona